I disturbi dell’articolazione temporomandibolare (TMD) sono condizioni multifattoriali che causano dolore e disfunzioni a livello della mandibola e delle strutture circostanti. Tra le opzioni terapeutiche disponibili, le terapie non invasive rappresentano una soluzione efficace e a basso rischio per il trattamento dei sintomi. Uno studio recente, pubblicato su Cureus, ha condotto una revisione sistematica per valutare l’efficacia delle principali terapie non invasive nei TMD, analizzando 20 studi selezionati da un totale di 1.437 articoli.

Metodologia dello studio

La revisione ha seguito le linee guida PRISMA per garantire un’analisi rigorosa e trasparente. Gli studi inclusi hanno valutato l’efficacia di diversi trattamenti, tra cui:

  • Terapia fisica e manuale (mobilizzazioni, stretching, manipolazioni della colonna cervicale e TMJ).
  • Terapia laser a basso e alto livello.
  • Stimolazione elettrica transcutanea (TENS).
  • Ultrasuoni e fotobiomodulazione.
  • Placche occlusali e counselling.
  • Terapie combinate.

Gli outcome misurati includevano il livello di dolore (Visual Analog Scale – VAS), la capacità di apertura della bocca (Maximum Mouth Opening – MMO), la mobilità mandibolare e gli effetti sulla qualità della vita.

Risultati principali

  • Terapie combinate: i trattamenti che combinano terapia manuale, counselling e placche occlusali si sono rivelati i più efficaci, con un miglioramento del dolore e della funzionalità nel 90% dei pazienti.
  • Terapia manuale e fisioterapia: si sono dimostrate efficaci nel ridurre il dolore e migliorare la funzione mandibolare, specialmente nei pazienti con disfunzioni muscolari.
  • Laser terapia: la terapia laser a basso livello ha mostrato un’efficacia limitata, mentre quella ad alta intensità ha portato a miglioramenti significativi in termini di riduzione del dolore e aumento della mobilità.
  • TENS e ultrasuoni: i risultati sono stati variabili, con alcuni studi che riportano miglioramenti significativi, mentre altri non evidenziano differenze rispetto ai gruppi di controllo.
  • Placche occlusali: efficaci nel ridurre il dolore e stabilizzare l’articolazione, soprattutto nei pazienti con bruxismo associato.

Conclusioni

La revisione evidenzia che un approccio multidisciplinare, che combina terapia manuale, counselling e placche occlusali, offre i migliori risultati per il trattamento dei TMD. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi a lungo termine per definire protocolli standardizzati e migliorare la gestione di questa condizione.


Riferimento: Alowaimer, H. A. et al. Comparative Efficacy of Non-Invasive Therapies in Temporomandibular Joint Dysfunction: A Systematic Review. Cureus 16(3): e56713. DOI: 10.7759/cureus.56713.

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