I disturbi temporomandibolari (TMD) rappresentano una delle principali cause di dolore e disfunzione della mascella, influenzando negativamente la qualità della vita dei pazienti. L’uso di placche occlusali e della terapia manuale è stato proposto come trattamento conservativo per alleviare i sintomi e favorire il rimodellamento condilare. Un recente studio, pubblicato sul Journal of Clinical Medicine, ha analizzato l’efficacia di queste terapie utilizzando la tomografia computerizzata a fascio conico (CBCT) per valutare le modifiche ossee e scheletriche nei pazienti affetti da TMD.
Metodologia dello studio
Lo studio ha coinvolto 24 pazienti con TMD, sottoposti a una terapia combinata di placche occlusali e terapia manuale fino alla scomparsa dei sintomi. Prima e dopo il trattamento, sono state eseguite scansioni CBCT per analizzare le seguenti caratteristiche:
- Struttura ossea dei condili mandibolari (appiattimento, erosione e cisti subcondrali).
- Parametri scheletrici come gli angoli SNA, SNB e ANB.
- Altezza facciale anteriore e posteriore.
I dati sono stati analizzati statisticamente tramite test t di Student, test di Wilcoxon e test di McNemar.
Risultati principali
- Rimodellamento condilare: il 63,6% delle articolazioni temporomandibolari con degenerazione ha mostrato un rimodellamento completo dopo il trattamento (p < 0.05).
- Cambiamenti scheletrici:
- L’angolo SNB è diminuito significativamente, indicando una leggera retrusione mandibolare (p = 0.02).
- L’angolo ANB è aumentato, suggerendo un’espansione della dimensione verticale (p < 0.001).
- L’altezza facciale anteriore è aumentata (p < 0.001), mentre il rapporto PFH/AFH è diminuito (p = 0.012), indicando cambiamenti nella struttura scheletrica.
- Effetti clinici: oltre alle modifiche strutturali, i pazienti hanno riportato una riduzione significativa del dolore e un miglioramento della funzione mandibolare.
Conclusioni
Lo studio conferma che la combinazione di placche occlusali e terapia manuale non solo allevia i sintomi del TMD, ma promuove anche il rimodellamento osseo e cambiamenti scheletrici. Questi risultati sottolineano l’importanza di un approccio personalizzato nella gestione dei disturbi temporomandibolari, considerando sia gli aspetti funzionali che quelli strutturali.
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